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SIRENE A NEW YORK

 

PARTE 2

 

DISCO INFERNO 

 

Di

Igor Della Libera

 

 

 

Sei mesi prima. Egitto.

 

-La storia ci ha insegnato molti modi per scongiurare un'eclissi.

La voce sembra provenire da ogni luogo nella tenda scura. La donna legata ad una fredda pietra, sfida quel buio con gli occhi in cerca di chi sta parlando.

E' una figura che si muove nelle tenebre e continua la sua lezione.

-Per i cinesi l'eclissi era vista come un drago enorme che divorava il sole. E per cacciarlo loro non avevano trovato nulla di meglio che provocare del rumore con tamburi, piatti di metallo o frecce scagliate nel cielo alla disperata ricerca di quel mostro.

E' difficile distinguere un' ombra tra le tante che occupano quello spazio, l'unica luce è una lama d'argento che entra dall'ingresso semi chiuso della tenda. La donna ha nelle vene la droga che l'ha fatta addormentare. I pensieri sono ancora al rallentatore, i ricordi sfumano ed è difficile riordinarli per dare un senso a quella situazione.

Sa di essere prigioniera e in qualche recesso della mente conosce anche chi la tiene lì contro la sua volontà, ma ancora fatica a mettere insieme i pezzi.

-Chi sei?

Cerca risposte ma le sue domande non ne ricevono.

La voce continua a parlare infastidita da quell'interruzione.

-Sss. Calma. La lezione non è ancora finita. Dov'eravamo rimasti? Ai cinesi e alla loro irrazionale paura degli astri che spariscono dal cielo. Ma c'è da capire dei popoli che, non avendo le nostre conoscenze, vedevano in quelle tenebre foschi presagi.

-Liberami. Perché mi hai legata? Questa non è una ricca spedizione, siamo poveri archeologi, non ricaverai nulla da noi.

Grida cercando di richiamare i suoi colleghi, le guide e il resto delle persone che hanno seguito lei e il professor Milo Warren in una ricerca che avrebbe dovuto far luce sui misteri dell'Egitto.

-Aiuto, qualcuno mi aiuti, Aiutoooo, ascoltatemi...Aiutoooo professor Warren....

L'uomo si china su di lei ed è come se il buio lo diventasse ancora di più e poi la donna sente qualcosa che preme sulla bocca, un bavaglio che ferma le parole sulle labbra e queste diventano mugolii spaventati.

-I giapponesi credevano che il cielo di un' eclissi fosse fatto di veleno e che questo cadesse in terra come pioggia nera, per questo coprivano i pozzi.

La donna cerca di muoversi, ma ogni piccolo gesto è frustrato dalla canapa e dal dolore che ne ricava.

Si blocca e sempre più terrorizzata ascolta.  L'ombra le gira attorno e ogni tanto la sfiora o su un braccio o su una gamba e il tocco è più gelido della pietra.

-Gli indù volevano dare forza al sole e alla luna oscurati e così si immergevano nel fiume sacro. Stavano in acqua fino alle ginocchia e pregavano che il cielo tornasse come prima. Inutilmente perché le eclissi non possono essere cacciate, perché è  il loro destino spegnere gli astri. Ed è anche il mio.

Gli occhi della donna si spalancano di terrore. La luce di una torcia scatta illuminando in un ovale biancastro il petto dell'uomo. C'è l'immagine stilizzata di un' eclisse, ma la parte in ombra non è pittura, è sangue. Non gocciola è secco e rappreso sul tessuto. La luce si muove e da quell'immagine risale in alto, alla maschera nera con feritoie al posto degli occhi poi ridiscende verso l'altro braccio e  tra le dita di cuoio brilla sulla lama di un coltello.

-I Maya e gli Aztechi credevano che bisognasse sacrificare giovani donne, strappare loro il cuore o trafiggerlo con pugnali le cui lame erano forgiate seguendo rituali precisi, come questa. Purtroppo sono solo credenze. Non c'è nessun modo per fermare un' eclissi. Nessuno.

La lama abbandona la luce. Non si vede la punta penetrare il petto della donna, ne il sangue gorgogliarle in bocca e sporcare il bavaglio, ne gli occhi spegnersi racchiudendo l'orrore dell'ultimo attimo di vita.

La luce scema intorno all'assassino che lascia la vittima sull'altare, il pugnale dentro il petto e il gocciolio metodico del sangue che scivola dal bordo della pietra e ferma la sua corsa sul fondo  plasticato della tenda.

Esce e c'è la luna a rischiarare lui e la scena di un massacro. Anche senza bavaglio nessuno avrebbe potuto sentire le grida della donna, perché solo la morte aleggia tra le tende della spedizione e le rovine riportate alla luce.

L'assassino si avvicina ad uno degli ingressi semisepolti. Scavalca due corpi adagiati sui gradini   e la sabbia. Le mani sollevate ancora contratte nell'estremo gesto di proteggersi dalla sua furia. La luna nel cielo proietta la sua luce, come un fendente, su di lui e sul simbolo impresso nella pietra. L'effige di una mezzaluna.

Alza gli occhi al cielo  e le sue parole sono una sfida all'altra metà del sole.

-Araldo di Konshu, uomo della luna, l'eclissi sta arrivando, Eclipse è qui per strapparti dal cielo e gettarti nella più profonda oscurità.

 

***

 

-Non è un po' buio qui dentro.

Marlene sorseggia il suo vino in attesa che Frenchie replichi.

Il francese sorride.

-Cosa pretendi da un locale che si chiama “Dark Room? Dovresti sentirti

a tuo agio senza uomini che ti spogliano con gli occhi.

-Non sono qui per discutere i tuoi gusti sessuali o la tua scelta dei locali.

-Sei qui perché come mi hai detto al telefono sei preoccupata per Marc.

-Dovevi vederlo oggi durante la riunione, era come se si fosse scollegato dalla realtà. Inutile dire che ho pensato al tempo in cui era diviso tra identità diverse.

-Ma quel tempo è passato.

-Adesso sai dov'è? Non l'ho più sentito da quando è scappato via dopo la riunione del consiglio d'amministrazione.

-Sarà fuori a prendere a calci qualche cattivone. Io non mi preoccuperei troppo, Marc non è mai stato un colletto bianco. Non a caso ti ha fatto vice presidente e qualcosa mi dice che presto ti passerà la patata bollente della Spectocorp al 100%.

-Non so se posso prendermi questa responsabilità e poi c'è qualcosa che non va nell'azienda, volevo parlarne a Marc, ma è scappato via preferendo vestirsi di bianco invece che affrontare i problemi reali.

-Sarebbero?

-Ho l'impressione che qualcuno stia sottraendo dei soldi, ci sono dei conti che non tornano, registri su cui hanno messo le mani, li hanno truccati per nascondere gli ammanchi. Non so chi sospettare.

-Devi cercare delle prove, da parte mia posso prometterti che parlerò con Marc di questo e delle tue sensazioni, con discrezione.

-E' quello che volevo chiederti.

Marlene si guarda attorno. Ci sono solo uomini e sono tutti impegnati a flertare tra di loro.

Questa è una sorta di zona franca dove la sua bellezza non ha nessun effetto.

-Sai avevi ragione su questo posto, per una volta sentirsi ignorata non è affatto male. Un brindisi ai gay, i migliori amici delle donne.

 

***

 

Moon Knight si piega all'indietro evitando il colpo dell'atlantideo. I presenti rimangono immobili anche se i loro occhi sono aperti e fissano la scena dello scontro.

Moon Knight incrocia i polsi davanti al petto e blocca l'attacco e poi risponde con un calcio che lo spinge tra due ragazzi e lo fa cadere in terra. Si volta e vede che Dazzler è alle prese con Hypno Hustler. Le dita del criminale toccano la sfera ipnotica.

-Mi basta un attimo senza i tuoi fuochi d'artificio per controllarti.

-Ci hanno provato uomini migliori di te e sono finiti sempre così.

Hypno Hustler si trova prima avvolto in una luce sfavillante e poi da questa esce gridando mentre il dolore al cavallo è troppo forte per essere vero.

A quel punto le ragazze prigioniere dell'incanto di Hustler iniziano a muoversi, alcune urlano altre sembrano non ricordare nulla.

La maggior parte scuote fidanzati e amici che non reagiscono, spaventandole ancora di più. La confusione inizia a diffondersi come un incendio da una scintilla. Moon Knight le vede correre verso l'uscita incuranti della voce di Dazzler che prova a calmarle. Hustler ride amaramente tenendosi i gioielli di famiglia.

-Bel lavoro.

Lei si volta e calcia con rabbia la sfera ipnotica che finisce contro la parete.

-Questa è tutta colpa tua.- lo solleva per il bavero.

-Non è colpa mia se faccio quest'effetto alle donne.

Dazzler avvicina la mano alle parti lese e dalle dita sprizza calore luminoso.

-Sembra che tu non abbia imparato la lezione. Cosa ne dici se vediamo cosa succede se metto un po' di luce nelle tue mutande.- fa per abbassargli la lampo.

-Cosa vuoi da me? Le ragazze sono libere?

-Fai lo stesso con i ragazzi.

-Sono etero mi dispiace il mio ipnotismo funziona solo sul gentil sesso e ora togli la mano dalla mia lampo.

-Pensavo che non avrei mai sentito nessun uomo dire una cosa simile.

Moon Knight e l'atlantideo sembrano aver trovato un'intesa. L'obbiettivo è lo stesso. E questo ha sfruttato il loro scontro per cambiare aria.

-Le sirene non ci sono più.

Ma lì c'è ancora qualcuno che sa sicuramente qualcosa. Il loro alleato di una notte Hypno Hustler.

Moon Knight irrompe sul palco con la sua voce dura,

-Tu eri con loro devi sapere se hanno un qualche nascondiglio.

-Voi uomini di superficie e la vostra smania di ricchezza mi fate ribrezzo.- aggiunge l'atlantideo soffiando le parole nel casco.

-A me non piace il pesce ma mica sto qui a dirlo.- replica Hypno Hustler dandosi coraggio.

-Dove sono? Vuoi essere complice di una strage?

-Mi hanno trovato loro, i nostri poteri sono affini. Ero appena riuscito a ricreare il congegno ipnotico. O preferito la sfera a quell'ingombrante chitarra. - vedendo che Moon Knight si sta spazientendo e si sta preparando a colpirlo continua con tono isterico -Sono stato ingannato. Pensavo volessero solo fare dei soldi invece vogliono ammazzare della gente. Hanno detto che è un test – parla in fretta come a liberarsi di un peso -non so se hanno una tana in città, non mi hanno mai invitato a bere un drink.- il tono è quello piagnucoloso di un criminale che ha sempre visto i pugni dalle parte delle nocche.

In quell'istante la musica roboante termina e in alto nella cabina di regia del Giada Rosso  compaiono le tre sirene.

 Hanno spento luci e musica e c'è di nuovo silenzio, un vuoto di suono pronto ad essere riempito dal loro canto.

E questo inizia a fluire, come acqua dai bocchettoni, e gli occhi dei posseduti sulla pista da ballo si spalancano.

Gli impulsi che li muovono non provengono da loro, devono ubbidire come zombie metropolitani  Il loro bersaglio sono l'atlantideo e il cavaliere della luna.

I due si trovano schiena contro schiena e Moon Knight ha di fronte un avversario che non può combattere perché significa ferire persone che non controllano le loro azioni. Lui sa cosa vuol dire sentire voci nella propria testa e premere il grilletto solo perché qualcuno ti ordina di farlo.

-Ascoltami c'è solo un modo per mettere fine a tutto questo.

L'Atlantideo comincia a sparare in direzione della cabina di regia e il vetro esplode che esplode in schegge. Le sirene colpite da alcune di queste fermano il loro canto.

Moon Knight sguscia tra le braccia del pubblico e blocca la mano assassina dell'atlantideo.

-Avevamo un patto. Dobbiamo catturarle vive per invertire il processo.

-Ho mentito non si può. Mio figlio era come questi ragazzi, l'ho ucciso io premendo questo stesso grilletto. 

In quella confusione di corpi, di riflessi colorati, con la voce delle sirene che scende come brezza ammaliante su tutto e tutti, Moon Knight riesce a fiondare un pugno contro l'atlantideo.

Moon Knight gioca il tutto per tutto, capisce il dolore dell'uomo ma non può giustificare un massacro di innocenti.

-Faremo come abbiamo deciso. oppure questa mezzaluna aprirà un foro nel tuo casco e non penso che vorrai rischiare un' overdose di ossigeno.

Moon Knight sa cosa sta pensando, che un eroe non farebbe mai una cosa simile ma il crociato lunare si è abituato a sopperire alla mancanza di poteri pensando fuori dal coro, facendo sempre quello che uno meno si aspetta.

E' così che gli occhi dell'atlantideo fissano terrorizzati, dall'interno del casco, la lama che lo ha trapassato. La mano di Moon Knight è ancora sollevata nell'atto del lancio. E' stato più veloce di qualsiasi pensiero.

Cerca di tamponare la falla sul casco, sente il gas che lo mantiene in vita uscire e al suo posto l'ossigeno entrare come l'invisibile mano scheletrica della morte.

-Devi aiutar...mi...sto moren...do...

Gli zombie lo hanno circondato e si chinano su di lui, vede facce stravolte dal controllo delle sirene piovergli addosso e così mani e piedi.

Moon Knight si fa spazio e lo aiuta a rialzarsi. Sente che è sempre più debole che le forze lo stanno abbandonando. Lo trascina sul palco calciando via alcuni dei controllati che non riescono a fare la cosa più facile come salire oltre il bordo.

Moon Knight toglie dalla cintola uno spray. Estrae la mezzaluna e con il composto schiumoso riempie la fessura che si chiude in modo istantaneo.

Gli occhi dell'esoterico per un attimo sbattono  come se quell'intervento fosse arrivato troppo tardi ma è solo un istante, prima di spalancarsi come la sua bocca che torna a respirare quanto rimane del suo gas acquatico.

-Ora mi aiuterai.

-Cosa intendi fare?

-C'è un modo per staccare il collegamento tra le sirene e le loro vittime senza frullato di cervelli?

-Cervelli? Non capisco gli umani collegati dovrebbero morire senza effetti collaterali... una fine dolce con nelle orecchie il canto di quelle sgualdrine.

Moon Knight spiega quello che è stato trovato sul corpo del ragazzo del New Jersey e del buttafuori. Fissa gli occhi di pesce dell'uomo nella sfera di vetro. Per un attimo ha l'impressione che non stia dicendo tutto quello che sa.

-Non ci sono più...

Dazzler indica la sala di regia dove rimane solo il vetro esploso e oltre il foro frastagliato la stanza deserta.

Il canto si è fermato, ma le persone continuano a sbattere contro il palco in cerca di un modo per superarlo e svolgere il compito impresso nel loro cervello. Uno dei ragazzi si porta le mani alle tempie, preme le dita nella carne, un urlo squarcia la sala prima che la sua testa esploda come un palloncino pieno di sangue.

-E adesso cosa sta succedendo? - su queste parole piene di angoscia il corpo del ragazzo cade in avanti e dal collo mozzato il sangue zampilla per qualche minuto.

L'atlantideo si guarda le mani poi tossisce dentro il casco, un po' dell'ossigeno prigioniero dell'elmo sta ferendo i suoi polmoni.

-Il loro potere sta mutando. E' come se avessero inserito un comando di autodistruzione che si attiva nei corpi posseduti una volta che loro si sono allontanate- maschera la soddisfazione di quella svolta. Per lui è come osservare qualcosa sotto la lente di un microscopio.

I due si voltano sentendo un colpo sordo e vedono Dazzler che ha fiondato un cazzotto in faccia a Hustler.

-Sapete che vi dico, io non credo a questo scarto della black exploitation e voi?

Hustler preoccupato.

-C'è un posto...

L'atlantideo è rimasto in disparte. Ignora gli zombie che non hanno più controllo. Ripensa a quanto avvenuto e poi vede in fondo vicino alla parete la sfera ipnotica di Hustler.

-Forse c'è un modo per invertire il processo delle sirene, mi servono le capacità di questo criminale, la mia pistola e la donna di luce.

-Devi fare in fretta, la vita di questi ragazzi dipende da te.

Li guarda si sono fermati di nuovo con gli occhi sbarrati osservati da Dazzler che ha paura che da un momento all'altro uno di loro si metta a ticchettare come una bomba di carne e sangue.

-Le ragazze libere da Hypno saranno andate alla polizia, presto avremo qui un bel po' di gente...

-Avviserò il mio contatto tra gli sbirri vi assicurerà un po' di tranquillità. Mi deve qualche favore.

 

***

 

Sotto il filtro rosso del suo visore l'edificio sembra uscito da un incubo psichedelico. Le sue arcate, le colonne ritorte i capitelli decorati assumono le forme liquide di un trip da lsd. Senza quello sguardo di sangue la struttura si mostra per quello che è, un vecchio acquario abbandonato che non ha mai aperto i battenti.

I cittadini lo hanno dimenticato in fretta lasciandolo a marcire sulla costa.

Moon Knight si avvicina all'ingresso. Una parte del disco in pietra che lo decorava giace in terra.

 All'interno la situazione è ancora più tragica e decadente di quella della facciata. Negli anni l'acquario delle teche vuote e dei pesci fantasma è stato occupato da tossici e vandali che hanno lasciato il loro segno sulle pareti, sulla mobilia sradicata di netto e nella sala principale dove i passi del cavaliere della luna rimbombano come tamburi nel silenzio di quella tomba delle buone intenzioni.

 L'unica luce nella stanza entra dalla cupola trasparente ed è quella di una luna velata dalla foschia di smog che non abbandona mai il cielo.

D'improvviso si sente un rumore esile, sottile strisciante come il tentacolo che lo produce ma quel minimo suono basta a Moon Knight a spostarsi di lato ed evitare l'arto viscido intorno alla sua gamba.

Passa un' altra manciata di secondi e questa volta proiettati contro di lui ci sono cinque tentacoli. Riesce a sgusciare tra di loro e l'unico effetto è che il vetro alle sue spalle cede e si rompe sul pavimento.

-Non avete perso la voglia di ballare.

-Lasciaci in pace, se pensi di poterci fermare hai commesso un grave errore. Il nostro aspetto umano è solo una maschera.

-Ne porto una anche io.

-La tua ti dà forza ma sotto quel cappuccio e il mantello sei un essere debole e fragile. Le nostre nascondono il potere e l'aspetto dell'antica razza delle sirene. E ti assicuro che i libri non hanno mai riportato la verità su di noi.

-Bel discorso ma tutto quello che vedo sono tre terroriste che vogliono dimostrare qualcosa facendo del male a degli innocenti. Non c'è nulla di mitico in questo.

-Chiamaci come vuoi, ma non potrai fermare l'inevitabile, quei ragazzi nella discoteca moriranno.

-Vorrei almeno sapere perché?

-Il cacciatore ha ucciso delle nostre compagne.

-Il calco sulla sabbia del new jersey era una di voi?

-Si e prima di lei ce ne sono state altre. Siamo tutte connesse e ogni volta che una si spegne le altre lo sentono. Alcune avevano deciso di vivere tra gli umani sfruttando il loro potere di cambiare il proprio aspetto, ma questo non ha fermato il cacciatore. Dopo l'ultima morte abbiamo deciso di attaccare, avevamo bisogno di un luogo per testare i nostri poteri.

-E poi cosa farete dichiarerete guerra al cacciatore e a quelli come lui? Lo ucciderete come avete fatto con suo figlio magari costringendo qualcuno a farlo al posto vostro.

-Sei stupido eroe se credi alle parole del cacciatore. E' vero abbiamo ucciso suo figlio, è stata una di noi... ma era l'unico modo per fuggire dal laboratorio dove ci teneva prigioniere. I nostri nuovi poteri non sono frutto dell'evoluzione della specie ma dei suoi esperimenti. In un certo senso anche noi siamo sue figlie.

Tutto inizia ad avere un tragico senso. L'atlantideo sapeva degli effetti collaterali probabilmente conosceva perfettamente l'evolversi della mutazione. Se era stato lui a innescarla con i suoi esperimenti era arrivato in città per osservare i progressi ed eliminare le mele marce dal cesto.

 La sensazione che aveva avuto nei suoi confronti era giusta. Non c'era solo disprezzo per la razza umana, ma sadico e scientifico interesse per quanto stava accadendo. Sapendo questo non può fare a meno di pensare a Dazzler e Darabont in compagnia di quel pazzo disposto a tutto pur di riprendersi quanto è suo.

-Sei sorpreso. Credevi che l'atlantideo fosse il buono. L'unica verità è che non c'è nessun buono in questa storia. Non lo siamo noi creature predatrici di uomini e non lo è di certo lui che ci catturò per fare degli esperimenti per farci diventare un' arma nelle mani della sua gente. Un canto di morte per i loro nemici.

Moon Knight aveva bisogno ancora di qualche pezzo per comporre il mosaico.

-Se prima le sue erano solo ipotesi adesso sa quello che siete in grado di fare e per questo vi vuole catturare. Ho paura che Dazzler e Hypno gli servano per creare qualcosa che possa neutralizzarvi.

-Pensava fossimo un esperimento fallito sfuggito al suo controllo, un esperimento di cui nemmeno la sua regina Namorita sapeva nulla. L'atlantideo fa parte di una fazione che vuole prendere il potere, un gruppo di scienziati stufi del governo di Atlantide. Aiutaci contro quel pazzo e noi spariremo, ci uniremo alle sorelle superstiti e di noi sentirai parlare solo nei libri.

Moon Knight deve fare una scelta ma prima che possa fare qualsiasi mossa, Il cavaliere lunare avverte la vibrazione prima che questa diventi un' onda colorata e potente e si schianti sulle sirene, riesce così ad evitare il flusso cromatico e sonoro ma non può impedire il loro effetto sulle creature del mare e di una scienza perversa.

Le vede agonizzare, i tentacoli muoversi convulsamente e poi fermarsi. Cadono riverse in terra mentre i loro corpi mostruosi sono cullati dagli ultimi riverberi del raggio tanto bello quanto letale. Moon Knight non ha bisogno di sondare il buio da cui è scaturito per capirne la fonte.

-Non sono una tua creazione con me il gioco non funziona.

-La tua amica invece sembra gradire. Vuoi dire all'eroe qualcosa?

Si sente distinto il rumore di una catena e sul pavimento dell'acquario c'è Dazzler inginocchiata, sul suo petto brilla la sfera da discoteca di Hypno. E' legata al suo corpetto in modo rozzo  ma efficace. Ci sono  dei fili che partono dal centro dell'”ordigno”e che si attorcigliano intorno alle braccia della mutante.

-Quando ho visto che la sua luce  riusciva ad interrompere il potere delle sirene ho pensato che sommando questa qualità a quella del gioiello del criminale, capace di ipnotizzare le donne, avrei ottenuto l'arma perfetta da opporre contro le mie creature. Il resto lo ha fatto un po' di fai da te e la scienza Atlantidea.

-Liberala o questa volta l'ossigeno ti farà esplodere i polmoni.

Lo scienziato ha in serbo un'altra sorpresa.

-Questo ossigeno, quello sporco che respirate voi terricoli.

Preme un pulsantino alla base del suo casco e Moon Knight lo vede ritirarsi. Compare la faccia azzurra con le branchie sulle guance dell'atlantideo.

-Prima ho fatto in modo che mi credessi debole quando sono arrivato nella discoteca ho capito che non potevo fronteggiare te e le sirene e così ho scelto il male minore, un' alleanza con uno spregevole terrestre che non si vergogna ha vestirsi come uno spettro.

-I ragazzi della discoteca e Darabont, cosa ne hai fatto?

-Nobile preoccuparti per gli altri Moon Knight. Tranquillo Hustler è stato molto loquace e mi ha spiegato alcune cose sul suo gioiello prima che lo utilizzassi sulla donna di luce.

Dazzler risponde con un mugolio, non può reagire ma la sua coscienza è viva e l'impotenza la dilania. Si ricorda di un futuro in cui i mutanti sono tutti come è lei ora, schiavi di umani, costretti contro la loro volontà a servire padroni che li odiano.

-L'ho lasciato andare in quanto al tuo amico poliziotto quando si riprenderà gli fischieranno un po' le orecchie. Per i ragazzi invece è tutto finito, la mia arma ha neutralizzato l'effetto delle sirene. Onestamente il test che ho indotto su di loro è andato molto meglio del previsto e non avevo bisogno di una strage troppo appariscente. 

Moon Knight si guarda alle spalle dove le sirene erano ancora incoscienti.

-La loro unica colpa è sempre stata quella di essere diverse.

-Sai come ho fatto ha convincerle a venire qui in città, a credersi delle terroriste minacciate? Semplice con la loro stessa voce, riprodotta da un mio particolare strumento che l'ha fatta vibrare ad una frequenza adatta ai loro cervelli ibridi.

-Per la tua folle causa hai sacrificato tuo figlio?

-Sacrificio necessario e se vuoi saperla tutta aveva davvero intenzione di liberarle, credo si fosse innamorato di una di loro. La scienza non permette emozioni. Se mi sentirò solo creerò qualcosa in laboratorio per tenermi compagnia e gli darò il suo nome.

-Non ti permetterò di andartene via di qui con le sirene. Nessuno userà queste creature come un'arma.

-Sempre fedele al tuo ruolo di eroe. Posso accettarlo. Hai ragione sono un'arma. Non solo possono condizionare le persone ma anche quando sono lontane mantenerle in trance. L'unico inconveniente è che una volta distanti le loro vittime non più sostenute dal legame vanno in cortocircuito e le loro teste esplodono. Inconveniente che diventa inestimabile vantaggio in una guerra.

Moon Knight stacca i suoi bastoni dalla cinta.

-Cosa vuoi fare, costringermi ad un corpo a corpo?

La mano dell'atlantideo sfiora il gioiello incastonato nel petto di Dazzler e questa è costretta a sparare dalle dita luce solida contro il crociato della luna. Due raggi li evita avvicinandosi al bersaglio ma il terzo lo colpisce come un maglio alla spalla gettandolo indietro.

-Mostra un'altro po' di luce a questo terricolo, intensa e tagliente come quella di un laser.

Moon Knight da terra scorge in alto l'enorme cupola lucernario. Alza il suo braccio e dal polso esce un dardo mezzaluna. Spera che la carica inserita nel proiettile sia sufficiente. Lo lancia in aria mentre le dita di Dazzler brillano pronte ad un'altra scarica.

Gli occhi di lei sono le finestre sulla sua anima dilaniata tra l'ubbidire all'atlantideo e l'opporsi.

Nel tempo del suo sguardo diviso la punta della mezzaluna si conficca nel vetro, passano altri pochi secondi e la spia da verde diventa rossa, un altro paio di istanti e la microcarica fa esplodere in due grossi pezzi il lucernario. Il rumore avverte l'atlantideo, ma questi non è abbastanza veloce ad afferrare la pistola e frantumare la lastra.

Moon Knight invece ha un altro colpo in canna.

Dazzler è paralizzata non può muoversi e in quello stato sarebbe preda dell'altro pezzo di vetro ma per sua fortuna Moon Knight è preciso nel lancio di un suo bastone.

La minaccia viene frantumata in una pioggia di riflessi mentre l'atlantideo è trafitto dal grosso pezzo di vetro e rimane a terra come l'insetto di un collezionista bloccato da uno spillone.

Moon Knight raggiunge Dazzler e incurante dell'effetto, seguendo il suo istinto, la libera dall' arma di Hypno Hustler. Lo shock è forte e veloce e gli occhi della mutante si spengono sul volto sulla maschera bianca di Moon Knight.

-Respira. E' svenuta ma sta bene.

La adagia in terra. Vede l'atlantideo (l’atlantideo) che ancora si muove e così la lama di vetro dentro il suo corpo. Va da lui, si china al fianco in tempo per sentire il suo sarcastico epitaffio.

-Ironico morire in un acquario sulla terra...

Moon Knight non dice nulla e lascia che quelle siano le sue ultime parole.

Si guarda intorno. Le sirene non si sono più mosse dopo il colpo di Dazzler. Non sa se quello che sente è il loro battito ma gli sembra che ci sia ancora della vita in quei corpi.

-Ho bisogno di un passaggio per me e le mie donne, chiamerò Frenchie e speriamo che Marlene sia fuori. L'ultima cosa di cui ho bisogno è una scenata perché mi porto a casa tre sirene e una cantante pan galattica - pensa tra se mentre si mette in comunicazione con l'amico pilota.

 

***

 

Il contesto è la grande veranda della villa di Marc Spector. Ci sono sedie a sdraio e un gruppo di ragazze speciali che si lascia baciare dal sole. Dazzler indossa un bikini azzurro, le tre sirene portano lunghi abiti di seta leggeri essendo la loro pelle più delicata. Hanno ripreso le sembianze umane. Sul tavolino ci sono drink e alcuni vassoi con sardine fresche. Una sirena ne afferra una con le dita e la ingoia intera. Dazzler distoglie lo sguardo.

-Mi chiedo come facevano i marinai a farsi attrarre da voi

-Per le donne è diverso, non influiamo sul loro giudizio.

Dazzler chiudendosi le narici

-E puzzate pure di pesce.

-Non sei carina con le mie ospiti Alison.- Interviene Marc comparendo sulla soglia della grande porta a vetri.

-Purtroppo possiamo nascondere il nostro aspetto, non il nostro odore.

-Moon Knight mi ha appena comunicato che dalle ultime analisi fatte vi siete riprese completamente.

-Rimane il fatto che non possiamo più rischiare di usare il nostro canto. L'atlantideo ha modificato così in profondità la nostra natura da renderci delle bombe ad orologeria ambulanti.

-Ho già pensato a sistemarvi. L'idea me l'ha data Moon Knight parlandomi del vecchio acquario che usavate come base.

Alison.- sbuffa.

-Puzzate e non siete neppure originali.

-Alison.- sbotta Spector non capendo tutto quell'astio.

Una sirena spiega.

-Tranquillo. Facciamo quest'effetto alle altre donne. Per questo ci siamo servite di Hypno Hustler ma probabilmente anche quello era un messaggio indotto dallo scienziato.

-Tornando a noi. Ho pensato che la SpectoCorp può iniziare ad investire sulla città e cosa c'è di meglio di un acquario da sistemare e trasformare in una grande attrazione. Ma per gestirlo ci vogliono persone in gamba esperte di mare e che sappiano convincere la gente.

Le tre sirene si guardano. Dazzler invece si alza e prende l'asciugamano.

-Gran bella idea e se c'è da inaugurare l'acquario, la cantante pangalattica che tutto il cosmo vuole sentire è disponibilissima a farlo, sempre che le nuove tre direttrici siano d'accordo...

-Saremmo felicissime.- dicono all'unisono come fosse una sola voce a farlo.

-Quindi accettate l'impiego?- chiede Marc versandosi da bere.

-Con grande gioia, potremmo integrarci nel vostro mondo conoscerlo meglio- sempre all'unisono affermano – vorremmo tanto che ci fosse qui il tuo amico Moon Knight per ringraziarlo. Senza di lui avremmo fatto cose orribili sfruttate da quel maledetto atlantideo.

-Non so perchè ma ho come l'impressione che vi stia ascoltando e che anche se non è il tipo è felice per voi.

Sorride Marc e guarda il cielo, c'è ancora il sole caldo che rende la città accogliente che dissipa le ombre e spinge nel buio i criminali, ma nel giro di qualche ora la notte tornerà al comando e solo la luna potrà rischiarare le tenebre, la luna di Moon Knight.